Il business del fido compagno

Sull’abbandono degli animali si è innestato un giro di affari, in Italia, stimato intorno ai 500 milioni di euro: alcuni privati hanno costruito la loro fortuna grazie a convenzioni con le amministrazioni locali, alle quali corrispondono strutture fatiscenti, veri e propri lager dove è impedito l’accesso a chiunque e da dove i cani non usciranno mai o comunque molto raramente.
In media i canili privati ricevono dai 2 a i 7 euro al giorno per singolo cane, e se si risparmia sul cibo, sull’igiene, sulle medicine, sulle cure in generale è facile capire che … è tutto guadagno e la raccolta e lo smaltimento dei cani (come i rifiuti, perché come tali sono trattati) diventa un business.Purtroppo anche il comune di Trapani non fa eccezione: infatti si appoggia ad una convenzione fatta con il Rifugio Mimiani s.r.l. di Caltanissetta per “lo smaltimento” dei randagi, pur contemplando da tempo nel piano triennale delle opere pubbliche, la realizzazione di un canile intercomunale.

Un problema, quello del randagismo, che non è ancora stato affrontato, a Trapani, in maniera determinata, al di la delle dichiarazioni programmatiche del primo cittadino.
E’ di tutta evidenza che la soluzione al problema è rappresentata dalla totale sterilizzazione dei randagi, al fine di impedirne l’indiscriminata riproduzione, e dalla lotta serrata ai nuovi abbandoni tramite l’anagrafe canina.

Un impegno a cui, tuttavia, l’Amministrazione non ha riversato le necessarie risorse.

Secondo i dati fornitici dal settore territorio e ambiente del Comune, nel servizio di accalappiamento, a Trapani, sono impiegate tre sole persone che in un anno, il 2006, hanno accalappiato appena 168 cani, praticamente 0,46 cani al giorno e 0,15 cani al giorno per ogni impiegato: praticamente niente.

Tali animali, successivamente, dopo la sterilizzazione sono stati in parte – dopo la sterilizzazione – reimmessi sul territorio (103), in parte affidati ai privati cittadini che ne hanno fatto richiesta, previo contributo comunale (53), il resto rinchiuso nei canili: quello comunale che accoglieva, al 31 dicembre scorso, compreso i cuccioli, 75 cani, e quello privato del Mimiani che di animali ne accoglieva, invece, 66.

La scelta dell’accoglimento nel canile del randagio non è indolore, nè per le casse comunali, nè per gli animali.

Il Comune, infatti, affronta cospicue spese per il mantenimento degli animali, sia presso il canile convenzionato (3,084 euro al giorno, iva inclusa, per ogni animale trattenuto, quindi circa 74.000 euro annui), sia presso quello comunale (12.000 annui per il mangime e 60.000 annui per le spese di pulizia della struttura).

Una prigionia, comunque, dicevamo, che non risulta indolore per i nostri amici: gli Uffici confermano il decesso, nel solo 2006, di 46 cani nel canile comunale e di 3 in quello convenzionato.

Intanto, in assenza di una particolare azione repressiva da parte della Polizia Municipale (che non ci ha comunicato il numero delle multe comminate nel 2006 ai trasgressori delle norme sull’anagrafe canina), il randagismo continua a preoccupare. Eppure basterebbe la collaborazione dei veterinari privati, come previsto dalla legge 15/2000, art. 3 , commi 6 e 7.

Natale Salvo

Blogger. Nel lontano 2002 ha aperto il blog Altratrapani. Nel 2004 prova l'esperienza dell'editoria tradizionale, fondando il mensile "Domani Liberi" distribuito nelle edicole di Trapani ed Erice. Nel 2007 è candidato sindaco alle comunali, per Trapani, volendo proporre la concreta realizzazione delle proprie idee ai concittadini.

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