Trapani: La regata è un evento non l’Evento

regata coppa america

I preliminari [gare non ufficiali, quindi] della “Coppa america” di vela hanno permesso a Trapani di assistere ad uno stravolgimento, per più versi benefico, alla sua quotidianeità. In sessanta anni tutto era rimasto immutato, o quasi, e la città in uno stato di abbandono e di decadenza, di degrado continuo, sempre più intristita. Regalo delle giunte democristiane, socialiste, pentapartitiche, di centrodestra e di centrosinistra, che si sono succedute negli anni.

Un evento, e non l’Evento [l’Evento sarebbe una organica e sana crescita civile, sociale e culturale, della città, finalmente affrancata da ingiustizia, illegalità e scempio del territorio e coi suoi giovani non costretti ad emigrare per un lavoro manuale o intellettuale che sia], i preliminari della “Coppa america”, che speriamo lasci qualcosa di buono alla Città, al di là del caos nella viabilità urbana che adesso regna sovrano.

Certo avremmo gradito vedere il sindaco già negli anni scorsi mobilitato a dovere e in tempo per la pulizia e il decoro della litoranea nord e delle sue spiagge, al fine di affidarle pulite e sicure ai trapanesi e non solo oggi per l’occhio non proprio interessato di quanti dovrebbero assicurare la presenza turistica alla Città.

Così come sarebbe nostro desiderio vedere finalmente i vigili urbani per strada, giorno dopo giorno, a disciplinare un traffico senza regole e parecchi automobilisti molto, ma molto, incivili e poco accorti a divieti e segnali, soste e parcheggi. A noi appare in tutta la sua evidente realtà il disinteresse di quanti sono preposti a far osservare le norme d’un civile comportamento per le strade della Città.

Auspichiamo, ancora, che la “Coppa america” comporti un abbellimento con l’immissione di piante, di verde, nelle strade e nelle aiuole della Città, non solo e sempre le solite palme, magari asfittiche e rinsecchite che non offrono refrigerio nella lunga stagione estiva. Ci sembra quasi essere per le vie di Mogadiscio e le periferie di Addis Abeba!

Fanghi o non fanghi, tossici o meno che siano, che ben venga questa trasformazione della parte storica della città e del suo porto. L’importante e che quest’atto dovuto a Trapani ed ai trapanesi non sia unicamente un cartina tornasole per chiedere voti, preferenze, a partire dal prossimo 10 ottobre.

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