Appello alle donne cattoliche

Nel Comune di Salemi, la D.C è scesa in lizza per le amministrative assieme a repubblicani e socialdemocratici abbinando al suo i simboli degli atei e dei marxsisti.

Ecco il testo del manifesto che la lista “AQUILA” ha lanciato alle donne cattoliche:

DONNE CATTOLICHE,

la situazione in cui si trova oggi in Salemi la Democrazia Cristiana è una situazione assolutamente falsa in cui i democristiani in buona fede si trovano e sono veramente a disagio e non certamente per colpa loro.

La base della Democrazia Cristiana è costituita in Salemi dalle donne cattoliche e dal Clero, gente che crede in Dio e che della religione cristiana ha fatto ragione di vita.

Noi che non siamo tutti democristiani, pur essendo democratici e soprattutto cristiani, abbiamo sempre avuto rispetto per la base democristiana, che in Salemi conosciamo e sappiamo sana.

Alle donne cattoliche e al Clero noi poniamo oggi una domanda:Può una donna cattolica che crede in Dio, può un prete che serve Dio, può un frate cappuccino che in umiltà si trova dinanzi all’altare di Dio, dare il suo voto a una lista in cui l’emblema, oltre allo scudo crociato, porta la foglia di edera dei repubblicani e il simbolo dei marxisti? Può dare il suo voto a una lista che non consente scelta tra i candidati perché bloccata in cui tra i più qualificati candidati della gente che nega Dio?”.

E’ una domanda alla quale noi non chiediamo risposta perché siamo certi che essa ci sarà data e dalle donne cattoliche e dal Clero nel segreto della cabina, risposta che sarà monito per l’avvenire e per tutti.

Diciamo solo chei partiti e gli uomini che negano Dio non hanno diritto al voto dei cattolici perché la Chiesa di Roma li ha condannati e li ha posti al di fuori della famiglia cristiana, anche quando, per raggiungere il potere cercano di mascherarsi ponendosi all’ombra della Croce, di quella Croce che è simbolo, di fede, di sacrificio, di cristianità, simbolo dinnanzi a cui ci inchiniamo riverente.

UNIONE INDIPENDENTI Lista AQUILA

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Michele Megale

Michele Megale, è stato ed è un monarchico convinto. Lasciato il Partito Nazionale Monarchico, nel 1957 aderisce al Partito Liberale Italiano e, quindi, nel 1968 alla Democrazia Cristiana. Nelle istituzioni ha ricoperto le cariche di consigliere comunale, assessore e sindaco di Trapani, nonché di Presidente del Luglio Musicale (1975-84-85) e della SAU (1987-90), la municipalizzata dei trasporti urbani. Durante la sua sindacatura ha ricevuto, l'8 maggio 1993, papa Giovanni Paolo II a Trapani.

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