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E’ così complesso organizzare il traffico?

14 Gennaio 2003 by Natale Salvo

La nostra idea, indiscutibilmente, non può non apparire affascinante: diminuire stress, inquinamento dell’aria, rumore, traffico, in poche parole rendere più vivibile la nostra città, il tutto non diminuendo la possibilità di mobilità. – Il progetto per una Trapani più vivibile è pubblicato da TrapaniOk il 1 febbraio 2003-

Il progetto è pure semplice: PIU’ PARCHEGGI, per le auto, ma non forzatamente vicino ai centri commerciali ed amministrativi; PIU’ MEZZI PUBBLICI, e corsie stradali loro riservate per raggiungere maggiori frequenze e velocità; PIU’ INTERMODALITA’, cioè interscambio auto-bus, con i mezzi di trasporto collettivo pubblico che gratuitamente rendono il servizio di collegamento dai posteggi ai centri commerciali ed amministrativi.

Ma se tutto è così semplice, dite, perché non si fa?

Perché l’amico che abbiamo votato, l’amministratore che abbiamo scelto, è “miope”, “incapace di programmare”, “insicuro”. Egli non vuole smuovere lo stato di cose, per timore di toccare “interessi” che gli possono garantire una facile rielezione. Egli non può manovrare risorse economiche che, invece, deve impiegare per “imbeccare” i suoi grandi e piccoli elettori.

Dare esecuzione al progetto non appare neanche opera immane, gli spazi già ci sono, basta allontanarsi qualche centinaio di metri, a volte, dall’arteria principale: davanti al compo sportivo CONI (in via A.Bassi), davanti l’ex-caserma dei pompieri (a piazza XXI Aprile), dietro l’ex-deposito SAU (in via dell’Olmo), a Piazza Martiri d’Ungheria, a Piazzale Ilio.

Ovviamente per funzionare, tali parcheggi, necessitano di un servizio indispensabile: il collegamento gratuito alla Via Fardella, tramite un paio di linee-navetta, con almeno due bus al servizio di ogni linea.

Per recuperare altri spazi di sosta è necessario rendere a “senso unico”, almeno sino all’altezza della via Livio Bassi le traverse a Nord della via Fardella, lo stesso accorgimento è necessario per le traverse a Sud. Ciò consentirebbe di disegnare a “spina di pesce”, o meglio, a 90 gradi, gli stalli della sosta, aumentandone il numero. Ovviamente la durata della sosta, e la rotazione negli stalli, in una zona così nevralgica, dovrebbe essere regolata da una tariffazione.

Gli introiti della sosta a pagamento, inoltre, potrebbero finanziare i bus-navetta gratuiti e la gestione dei parcheggi di interscambio.

Il progetto sarebbe completato dalla rimozione della sosta delle vetture nella via Fardella.

Tale atto, oltre che rendere, alle auto, più fluida e veloce (e quindi meno stressante ed inquinante) la marcie di attraversamento dell’arteria, oggi ostacolata dalla sosta in doppia fila, garantirebbe una corsie “riservata” per i mezzi di trasporto collettivo pubblico (i bus) che così potrebbero aumentare la loro velocità di spostamento e offrire un servizio più frequente e quindi più interessante.

Questo progetto lo “regaliamo” ai nostri amministratori. Peraltro se, a certuni, può sembrare rivoluzionario esso non lo è. Il sistema e’ presente, nelle varie forme, e funziona in diverse città italiane, è presente già, in via embrioniale, nel progetto del Piano Urbano del Traffico del defunto prof. Marino, è presente (per il divieto di sosta in via Fardella, arteria principale priva di aree di parcheggio fuori dalla carreggiata) pure nel Codice della Strada.

Che dite, magari non lo si potrebbe magari “studiare” la nostra idea, con un po’ di attenzione?

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