Franco Colomba (CGIL): Oggi lo Stato è assente!
“La media dei ribassi, nelle gara d’appalto nazionali, si aggira sul 13%. Qui da noi, invece, si raggiungono ribassi anche del 25%, ribassi eccessivi che provocano ripercussioni sulla regolarità contributiva dei lavoratori, sulla qualità dei lavori e corrispondenza dell’opera al progetto.
Un’Azienda che deve fare utili deve trovare il sistema di guadagnare da un appalto.
Gli oneri per la sicurezza non sono oggetto di ribasso, ma di fatto, si può ritenere che, con ribassi del 25%, queste somme sono aggredite”.
Inizia così la denuncia di Franco Colomba, da poco segretario del sindacato edile della CGIL, dopo essere stato, per anni, collaboratore del suo predecessore Giovanni Burgarella.
“Che senso ha porre attenzione, da parte degli Enti committenti, alla fase d’aggiudicazione dei lavori e poi abbandonare il controllo sull’esecuzione dell’opera?”.
“La Direzione Lavori deve realmente essere una figura centrale per il controllo delle opere, ma anche il rispetto delle norme. Al centro del suo compito devono stare le verifiche sul rispetto delle regole sulla sicurezza, sulla corrispondenza tra retribuzioni tabellari e quelle effettivamente corrisposte, sul versamento dei contributi, sulla corrispondenza tra i nomi degli operai messi in regola e quelli che, in realtà, svolgono i lavori.
L’Ente committente deve essere certo che l’opera sia realizzata nel pieno rispetto delle norme”.
Quindi Colomba passa a fare delle proposte concrete per assicurare legalità ai lavori edili, specie a quelli del settore pubblico.
“Il Direttore Lavori è pagato per le responsabilità che si assume, e, pertanto, egli deve essere sanzionato in caso di violazioni delle regole da parte dell’Impresa aggiudicatrice. E’ necessario che gli Enti diano segnali in questa direzione. Per esempio potrebbero non affidare altri direzioni lavoro ad un responsabile che non ha fatto il suo dovere nel controllo”.
Per proseguire “Occorrerebbe rivitalizzare gli “Osservatori sugli appalti”, uno strumento importante che “sulla carta” esiste ma che non si riunisce. Tale Osservatorio dovrebbe avere la conoscenza del quadro completo dei cantieri che si aprono, dei nomi dei lavoratori assunti”.
Colomba esprime fiducia nella “Stazione unica appaltante che, comunque, sarà un primo importante momento di semplificazione e di controllo”.
Tuttavia per il leader del sindacato rosso “E’ necessario intervenire anche nel settore dell’edilizia privata dove sembra che si realizzino interi palazzi dal nulla, senza denunciare assunzioni di lavoratori o, comunque, denunciando un numero di ore-lavoro assolutamente incongruo con la natura della opere realizzate”.
“In tal caso, il Comune, prima di rilasciare concessioni o certificati di abitabilità, dovrebbe intervenire e controllare le denunce presso gli Enti assicurativi e previdenziali”.
“Gli spazi che si producono nei mancati controlli – conclude Franco Colomba – vengono “occupati” da qualcuno. Dobbiamo evitare che, nei cantieri, tali spazi vengano occupati da soggetti criminali o mafiosi (pizzo, ecc).
La formula esatta della soluzione non esiste, ma la vigilanza ed il rispetto delle regole assottigliano il legame tra Aziende e mafia. Se c’è una maggiore presenza dello Stato, la minaccia, l’insidia della presenza criminale rifugge”.
“Chi è ai posti di potere nelle amministrazioni degli Enti istituzionati deve sentire il dovere di far propri questi principi”.