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In ricordo di tutti i caduti

18 Novembre 2003 by Natale Salvo

Oggi sarà lutto nazionale in Italia per onorare la memoria dei caduti italiani a Nassiriya. Anche noi intendiamo rendere omaggio a questi uomini che li hanno perso la loro vita.

Uomini, non eroi forse come qualcuno, tanti, han detto. Ma uomini sicuramente coraggiosi mandati a ripristinare la pace dopo una guerra che non ci apparteneva.

Di seguito i loro nomi e una poesia di Trilussa che fotografa l’insensatezza di ogni guerra.

I nomi dei militari che hanno perso la vita a Nassiriya:
Giovanni Cavallaro, maresciallo dei carabinieri, 47 anni, originario di Messina e residente a Nizza Monferrato, nell’Astigiano;
Massimiliano Bruno, originario di Bologna, residente a Civitavecchia, maresciallo dei carabinieri;
Daniele Ghione, 30 anni, carabiniere di Finale Ligure, in provincia di Savona;
Giuseppe Coletta, di 38 anni, originario di Avola (Siracusa), vicebrigadiere residente a San Vitaliano, in Campania;
Alfonso Trincone, 44 anni, maresciallo maggiore dei carabinieri, originario di Pozzuoli;
Domenico Intravaia, di 46 anni, di Monreale in provincia di Palermo, appuntato dei carabinieri, in servizio al Comando Provinciale di Palermo;
Alfio Ragazzi, 39 anni, maresciallo in servizio al Ris, il reparto di investigazioni scientifiche dei carabinieri di Messina;
Enzo Fregosi, 56 anni, carabiniere di Livorno;
Ivan Ghitti, di 30 anni, milanese, carabiniere;
Orazio Majorana, di 29 anni, di Catania, carabiniere scelto, in servizio nel battaglione Laives-Leifers di Bolzano;
Filippo Merlino, maresciallo dei carabinieri di Mantova;
Andrea Filippa, carabiniere di Torino;
Massimo Ficuciello (figlio del generale Alberto Ficuciello), militare dell’ Esercito;
Silvio Olla, sottufficiale di 32 anni di Isola Sant’Antioco, in provincia di Cagliari, sottufficiale della Brigata Sassari;
Emanuele Ferraro, militare dell’ Esercito Alessandro Carrisi, 23 anni, caporale volontario nell’ Esercito.
Pietro Petrucci, militare 22enne, di Casavatore (Napoli)

Ninna Nanna della guerra

Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.

Ninna nanna, pija sonno
chè se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d’assassini
che c insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.

Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

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