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La Riserva opportunità di sviluppo

3 Novembre 2006 by Natale Salvo

I grandi mulini a vento, gli specchi d’acqua dai colori cangianti, i canali navigabili, i tramonti mozzafiato ed i mucchi di sale ricoperti da tegole di terracotta. Questi sono solo alcuni degli straordinari simboli che connotano un paesaggio rimasto immutato nei secoli, area di sosta ambita da varie specie di uccelli migratori, dal cavaliere d’Italia ai fenicotteri. Lo straordinario valore del territorio delle saline è ulteriormente testimoniato dall’istituzione più che decennale della Riserva Naturale Orientata, che copre una area di quasi mille ettari. Ma la superficie di “competenza” delle saline non si esaurisce con il territorio sottoposto a riserva,  estendendosi sino alle aree limitrofe allo stagnone di Marsala.
Oltre a costituire uno straordinario patrimonio ambientale e naturalistico, il territorio delle saline ha rappresentato per secoli uno dei più importanti elementi di sviluppo economico di Trapani e dintorni. Fortunatamente, da qualche anno, stiamo assistendo ad un lento ma continuo recupero della produzione.

L’attività di raccolta, lavorazione e vendita del sale marino di Trapani è oggi operata da alcune piccole realtà locali che hanno intelligentemente saputo sfruttare il patrimonio storico culturale offerto ”gratuitamente” dai luoghi di produzione
. Queste aziende hanno deliberatamente deciso di mantenere, almeno in parte, il tradizionale metodo di raccolta, trasmettendo al consumatore, anche sul piano pubblicitario, un’insieme di messaggi positivi legati alla storia del nostro territorio ed alle antichissime tradizioni che in esso tuttora si tramandano.Da una prospettiva diametralmente diversa, inerente lo sviluppo del flusso turistico ed il miglioramento della qualità e della quantità dei servizi offerti, i giudizi, ad oggi, non possono certo essere dello stesso tenore.

Questa nostra secolare risorsa è stata sicuramente comunicata in modo efficace, come testimoniano le decine di trasmissioni a carattere nazionale che non hanno mancato di fornire la giusta visibilità; le diverse pubblicazioni di raccolte fotografiche, firmate quasi sempre da fotografi di rango internazionale, che hanno avuto come soggetto principale porzioni incantevoli di questo lembo del nostro territorio; le recenti scelte editoriali della Ryanair, nota compagnia aerea, che, nel pubblicare una guida on-line (in lingua inglese) sulla città di Trapani ha anteposto le bellezze delle nostre saline ad altri preziosi elementi del nostro patrimonio culturale ed ambientale.

Tuttavia, alcune discutibili recenti proposte (come la demolizione di una parte della pista ciclabile che attualmente congiunge il Porto di Trapani con la riserva delle saline) e la mancata realizzazione di importanti progetti inseriti nello strumento integrato territoriale (PIT), dimostrano ancora una volta quanto risulti difficile riuscire davvero a valorizzare sul piano turistico-economico le nostre meravigliose risorse.

Ciò nonostante Trapani non può assolutamente mancare l’opportunità di diventare finalmente un’ importante e stabile meta del turismo ambientale e culturale; per farlo ha assolutamente bisogno di iniziative quali il recupero degli antichi canali di navigazione all’interno delle saline e la contemporanea realizzazione e/o restauro delle antiche imbarcazioni trapanasi (gli “schifazzi”) da impiegare nella navigazione all’interno delle stesse. L’obiettivo di realizzare davvero un sistema turistico integrato va perseguito anche con piccole opere.

Archiviato in:GIORNALE, Novembre 2006 Contrassegnato con: Ambiente, Riserva

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