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Un candidato per Trapani: voglia di sognare

2 Febbraio 2005 by Natale Salvo

Vito Corte, dopo la tua esperienza politica della candidatura a Sindaco per Trapani nel 2001, perché ti sei allontanato dalla politica?

Non mi sono allontanato dalla politica: non esercito attività di partito perché, finora, non l’ho mai esercitata. La mia esperienza di candidato è da intendersi come temporanea prestazione di puro servizio civile in un momento in cui la società trapanese sembrava che volesse fortemente sperimentare una candidatura tecnica.

L’ex-suo avversario, l’avvocato Fazio, sta amministrando bene la Città?

Nella gestione del quotidiano, nel complesso mi pare di si. Per sentirmi soddisfatto, però, mi piacerebbe che la mia città condividesse con i cittadini un progetto, un programma di riscatto, un obiettivo. Mi piacerebbe sognare e volare. Invece il realismo dell’amministrazione Fazio è troppo crudo per essere accettato e per fare sorridere, finalmente, i trapanesi.

Il 2001 segnò l’inizio di quella che può essere definita “la stagione dei movimenti”, del coinvolgimento dei cittadini, della “società civile”. A Trapani, dopo le provinciali 2003 tale stagione dei movimenti si può dire conclusa?

Si, non esistono più e quelli che ancora resistono si stanno lacerando. Peccato.

La Regione ha approvato lo sbarramento elettorale. Ma i piccoli partiti a cosa servono?

A riunirsi in federazioni, mi verrebbe di dire con una battuta. In realtà alcuni piccoli partiti italiani servono per prospettare modi e forme della politica utili a chi ha la maggioranza: offrono spunti di riflessione autentica e riescono a contribuire a migliorare la politica dei grandi numeri. Alcuni piccoli partiti hanno rilevanza ed azione sindacale, cioè rappresentano parti ed interessi molto circoscritti della società.

Piero Savona è stato presentato, dalla Margherita, come il prossimo candidato Sindaco del centro-sinistra.

Mi sembra una figura di positiva mediazione, con una buona autonomia di pensiero e d’azione. L’amicizia con Buscaino non mi pare sia una sudditanza. Vuole, e penso che gli si possa riconoscere, maggiore visibilità nella politica locale. Forse gli manca un po’ di carisma.

La “desistenza” con cui Savona sarebbe candidato a Trapani ed il ds Zaccarini ad Erice rappresenta uno “scambio” corretto?

Intanto bisogna accertarsi che si tratti di accordi effettivamente stipulati. Se così fosse, tu dici che è giusto? Perchè o per chi?

Savona ha comunque dato la disponibilità a confrontarsi con altri nelle primarie. Cosa ne pensi?

Le primarie sono una bella scusa per giustificare un processo democratico difettoso.

Offriresti la tua candidatura ad eventuali primarie del centro-sinistra?

Lo escludo.

Come vedresti una candidatura di Giovanni De Santis. Il giovane esponente della Margherita è solo fumo, o anche arrosto?

C’è dello spessore, quindi anche dell’arrosto. Sa fare bene la politica che da qualche tempo si fa a Trapani. Mi pare che difetti di quella autorevolezza, preziosa, che si conquista nel tempo con la propria quotidiana azione nel mondo del lavoro, della professione, e che ti mostra agli altri come temporaneamente prestato alla politica, piuttosto che dipendente di essa.

Stefano Nola ha lasciato il centro-sinistra ed è passato nell’altro schieramento.

E’ passato all’UDC perché ha valutato che tale passaggio fosse per lui più conveniente, in quel momento e in quel contesto. Ritengo che possa coltivare la legittima aspettativa a volersi candidare a Sindaco di Trapani. Ma, se ciò si concretizzasse, non lo voterei.

Insomma quale caratteristiche dovrebbe avere un futuro candidato Sindaco?

Dovrebbe essere autorevole, pratico ed ispirare fiducia. Capace di dialogare con le parti ma che il suo parlare sia sempre facilmente riconoscibile. Dovrebbe riuscire anche a fare sognare ed alzare la testa, da troppo tempo china. Ma anche un sindaco che, alla fine del suo mandato, dica “noi” e non “io”.

Il centro-sinistra potrà vincere le elezioni amministrative, in futuro?

E’ importante, soprattutto, che ci sia chiarezza e trasparenza. Non mi importa vincere per forza, costi quel che costi, con le pastette o le benedizioni dei padrini.

Archiviato in:Anno 2005-02, GIORNALE Contrassegnato con: Elezioni, Trapani

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