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Augugliaro, per volare alto

5 Aprile 2005 by Natale Salvo

Sindaco di Trapani per quasi cinque anni, dall’8 novembre 1986 al 9 giugno 1991, il prof. Vincenzo Augugliaro, lasciò Palazzo D’Ali e la politica attiva, quasi contemporaneamente, improvvisamente, ma senza sbattere la porta, per tornare a dirigere l’Istituto Nautico di Palermo, lui che, laureato in scienze nautiche, il mare ce l’aveva nel cuore.

Da allora, rari sono stati i suoi incontri con la politica attiva. Nel 1998 appoggiò pubblicamente la candidatura dell’editore di Tele Scirocco Peppe Bologna, a presidente della Provincia, soprattutto per segnare da un canto il suo distacco dalla scelta degli ex-amici caniniani di passare col centro-destra e dall’altro la lontananza dalla candidatura “comunista” della Messana che a lui, cattolico, non poteva andar giù. Nel 2001 la Margherita, con Baldo Gucciardi, gli propose un posto nella lista per le imminenti regionali, ma Augugliaro declinò con un “Mi sento onorato della proposta, ma non mi spendo per fare solo il portatore d’acqua…”. Ecco perché aveva un po sorpreso la sua recente esternazione in merito al risorto dibattito sulla rettifica dei confini tra Trapani ed Erice. L’abbiamo, allora, invitato in redazione.

Prof. non è che medita un rientro in politica in pompa magna?

“Non desidero brigare, non sarò io a fare un passo avanti, ma “mai dire mai”. Ho fatto il sindaco con piacere, mai controvoglia, se dovessero maturare condizioni tali che qualcuno mi chiedesse di ritornare all’impegno politico io non rifiuterei, ma valuterei, potrei fare una scelta di campo, potrei anche rinunciare al mio attuale impegno professionale, per una posizione di responsabilità politica potrei anche essere disponibile”.

Ma lei, oggi, con chi sta?

“Sono vicino alla Margherita. Sono amico intimo di Leoluca Orlando, mi richiamo, nazionalmente, a Romano Prodi”.

Lei come pensa che, a Trapani, il centro-sinistra possa recuperare il gap elettorale nei confronti del centro-destra?

“Sicuramente ci vogliono i programmi, ma è, soprattutto un problema di persone. Oggi, per determinati ruoli, il voto d’opinione esiste, la gente decide con la sua testa, ed, allora, in tal caso, l’uomo che avesse un proprio patrimonio di credibilità potrebbe riscuotere la fiducia della gente e sovvertire il pronostico …”.

Quest’uomo potrebbe essere trovato con le primarie?

“Le primarie rappresentano un atto altamente democratico, perché comportano un sentire la volontà del cittadino. Permetterebbero di ascoltare, con coraggio, proposte autorevoli provenienti dai movimenti, dalla società civile…”.

Quale caratteristica principale dovrebbe avere il nuovo sindaco?

“Dovrebbe sapere mediare, cercare i punti d’incontro”.

L’attuale sindaco Fazio afferma spesso che le passate Amministrazioni gli hanno lasciato una Città disastrata, che sta facendo tutto lui. Augugliaro sindaco, cosa ci lasciò?

Il nostro interlocutore sorride e risponde “Il mio principale impegno fu quello di ricreare un equilibrio finanziario dell’Ente, erano finite le logiche dell’indebitamento indiscriminato ed io non volevo assolutamente essere ricordato come il sindaco che aveva dichiarato il dissesto finanziario, incaricai degli esperti – Arcidiacono, La Barbera, Strazzera – che individuarono la soluzione … quindi mi dedicai al problema dell’acqua, non volevo che Trapani soffrisse come il resto della Sicilia, portai a compimento il rifacimento della condotta idrica di Bresciana, di parte della rete idrica cittadina, volli che la Regione costruisse a Trapani il dissalatore.

Anche l’impianto di riciclaggio di Contrada Belvedere venne attivato sotto la mia sindacatura. Rappresentò un’importante svolta per la Città. In precedenza i rifiuti venivano smaltiti nella discarica di Vosca, dove poi, spesso “scappava” un incendio che bruciava i rifiuti e rilasciava nell’aria fumi appestanti.

Fu la mia Amministrazione ad affrontare, con forza, il problema della mancata corresponsione dei contributi, da parte del Comune di Erice, per i servizi cimiteriali e di trasporto SAU, per i quali la Vetta non versava quasi nulla nelle casse del capoluogo. Bloccai le tumulazioni degli ericini nel cimitero di Trapani. Imposi alla SAU solo una fermata all’Ospedale. Ottenni che Erice aumentasse il contributo alla SAU da 60 a 400 milioni”. Sembra che, in confronto ad Augugliaro, Fazio diventi un “nano”, uno che ha messo solo quattro piastrelle alla loggia (“ma il progetto era mio”, incalza il professore).

Anche la Trapani sportiva deve tributare un grazie al Prof. Augugliaro …

“Contro tutto e tutti, col supporto tecnico del mio esperto ing. Rizzo, portai a compimento la realizzazione del Palazzetto dello Sport, il Palailio, bloccata da una progettazione inadeguata e da indagini della magistratura. Ma realizzai anche il campo di calcio di Fontanelle Sud, aprii la piscina comunale di via Tenente Alberti – che io avevo trovata sgangherata e mezza distrutta dai vandali -”.

Dove occorre ancora intervenire in città?

“Innanzi tutto occorre affrontare il problema della congestione del traffico cittadino. La situazione oggi è tragica, da terzo mondo. Trapani paga anni di urbanizzazione selvaggia e dissennata. Purtroppo non ci appartiene la cultura “bolognese” dell’andare in bici. La gente si vuole muovere con l’auto. Allora occorre intervenire istituendo più sensi unici. Ricordo che fui proprio io ad introdurre la circolazione a senso unico nelle vie Mazzini e Spalti, vincendo una battaglia contro i commercianti che non ne intuivano l’utilità. Anche la logica dei posteggi a pagamento è vincente”.

Ed i mezzi pubblici?

“Il Comune dovrebbe educare il cittadino a lasciare l’auto. Ma il cittadino vuole dei bus che assicurino celerità e periodicità. I mezzi pubblici a Trapani, invece, purtroppo, hanno una velocità di percorrenza insufficiente e quindi non sono appetibili. Si potrebbero prevedere dei pulmini a tragitto rapido con partenza dalle aree a parcheggio”.

Ma lei non intravede un intervento strutturale che possa dare una risposta “forte” alle esigenze di mobilità della popolazione?

“Credo che il “tappo” alla circolazione stradale sia costituito dalla via Marsala. Se si spostasse la stazione a Milo – vecchio mio progetto – si sopprimerebbe quella barriera che fa sentire i suoi effetti, a catena, anche sull’asse di via Fardella”.

Il Consiglio comunale di Trapani non ne vuole sapere di nominare il Difensore Civico … si potrebbe pensare che i nostri consiglieri vedono, nel Difensore Civico, un ostacolo alla propria politica clientelare.

“Uno come me non può che essere favorevole alla nascita di questa figura. In me è mancata la politica delle clientele, non mi è stata congeniale, ho cercato un elettorato d’opinione. Il Difensore Civico è il “portavoce” disinteressato degli interessi della collettività.”

Prof. Augugliaro il costo della politica non è eccessivo, non è amorale un consigliere comunale che guadagna, a Trapani, 2.100 euro al mese?

“La gente che si impegna in politica in maniera corretta va remunerata. Perché l’impegno comporta l’impiego di tempo che viene sottratto alle famiglie, al lavoro … il problema vero è rappresentato da quei consiglieri comunali che non sentono di svolgere un ruolo, non si impegnano, con coscienza a studiare le delibere e quant’altro”.

In Consiglio è finalmente giunto il PRG, il Piano Regolatore Generale?

“Per volare alto la Città ha ancora bisogno del PRG, per determinare lo sviluppo socio-urbanistico-economico della Città. Occorre entrare nella logica della pianificazione”.

Quale futuro per il dibattito sulla rettifica dei confini tra Trapani ed Erice?

“Sono favorevole ad approfondire la questione. La Città capoluogo è stata espropriata di un terzo dei suoi abitanti. E ciò è abnorme. Quando fui sindaco arrivammo ad un passo dalla soluzione. Oggi … non ci credo, sono disincantato. C’è solo “babbio”, i consiglieri comunali non vogliono perdere il loro orticello”.

Le idee ci sono, la candidatura arriverà?

Archiviato in:Anno 2005-04, GIORNALE Contrassegnato con: Enzo Augugliaro

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