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Mattanza, la morte non sia spettacolo

1 Febbraio 2004 by Natale Salvo

TRAPANI – Nuova polemica tra Legambiente e il consigliere trapanese dell’UDC Giuseppe Carpinteri. Legambiente: “Tradizione non vuol dire esaltare la violenza della Mattanza.”

Il capogruppo dell’Udc, Giuseppe Carpinteri propone un’inaccettabile sfida culturale: la sagra della Mattanza.

Carpinteri pensa che possa essere uno strumento di rilancio per l’economia marinaresca del territorio trapanese, e si rifà all’antica e ormai superata tradizione della Mattanza accostandola alla Corrida spagnola. La proposta del consigliere in termini più espliciti, e secondo le sue parole rilasciate ad un quotidiano della città, consiste nel formulare un calendario d’iniziative per tutto il mese di giugno che attirino i turisti facendo loro vedere in diretta la mattanza, ossia la cattura e l’uccisione di quei tonni che hanno la sola colpa di giungere nei pressi dei nostri mari perché più caldi e per fare l’amore, come pone l’accento romanticamente il nostro amico anonimo.

Personalmente sostengo che nessuna tradizione si può basare sulla sofferenza degli animali; l’articolo riportato su questo giornale “Tonni, tradizioni, marte, mattanza “ha attirato la mia attenzione perché in modo appassionato, ma anche piuttosto realista ci fa intendere come ritornare all’antica tradizione della mattanza sia solo un nostalgico ricordo del passato che non può trovare un riscontro effettivo nelle politiche d’oggi né tanto meno nelle menti umani, rivolte più verso nuove mete tecnologiche che in certi casi continuano ad offendere la sensibilità dell’uomo.

L’accostamento alla corrida fa rabbrividire. Nella corrida, i tori sono debilitati con violenze per giorni e giorni, tenuti al buio per ore per farli arrivare nell’arena accecati, le corna tagliate per togliere loro l’orientamento e renderli scordinati: un animale esausto, quello che entra nell’arena a recitare la sua ultima scena, attaccato prima da picadores e banderillos che gli piantano lance nei muscoli della schiena e del collo, e poi finito dal matador con la spada. A tutto questo è stato dedicato un convegno a Bologna ieri, 30 gennaio 2004. Lungi dall’essere una lotta leale tra uomo e animale, la corrida è in realtà una recita in cui l’animale non può vincere. La stessa cosa avviene nella famosa Camera della morte entro la quale i tonni piccoli e grossi sono imprigionati, colpiti dagli arpioni dei pescatori e atrocemente uccisi, mentre le acque del mare si tingono di rosso.
Questa pratica offende la sensibilità di tutti quelli che amano e rispettano gli animali anche in riferimento ai Tonni .
Credo che nessuna tradizione o divertimento possa basarsi sullo sfruttamento e sulla sofferenza d’altri esseri viventi

Legambiente si batte per una pesca più controllata , per evitare rischi all’ecosistema e perché non si possa pensare che alcuni pesci vengano considerati semplicemente “ una cosa “ che servono anche per divertirci.

Il consigliere Carpinteri ha diritto ad esprimere la sua opinione; può continuare a credere da esperto uomo di mare che i tonni possano essere uccisi per divertire i turisti e per incentivare l’economia trapanese, ma egli non può avere il diritto a trasformare quest’opinione in realtà perché anche noi abbiamo il diritto a difendere la nostra fauna marina e il nostro ecosistema.

I problemi economici della nostra provincia sono abbastanza consistenti ma certamente è impensabile che si possano risolvere con “La sagra della Mattanza”.

Antonella

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