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L’imprenditore: la discrezionalità alimenta la Mafia

21 Marzo 2006 by Natale Salvo

“La categoria degli Appaltatori ha sopportato da sempre l’eccessivo ed inutile peso della Burocrazia posto in essere dall’attuale sistema legislativo che con una serie interminabile di leggi e leggine non ha fatto altro che creare confusione e disordine mentale.

Per mafia intendo, quindi, anche lo strapotere amministrativo posto in essere dalla Pubblica amministrazione nei confronti dell’impresa che esegue un lavoro pubblico. Se c’è un termine che bisognerebbe eliminare, in modo radicale, dal vocabolario della Pubblica Amministrazione, questo è proprio la discrezionalità. Si, perché è proprio in base a questa discrezionalità che l’Amministrazione o chi per essa, fa tutto ed il contrario di tutto a proprio insindacabile giudizio. Alle imprese, ad esempio, non vengono corrisposti gli interessi per ritardato pagamento, né vengono effettuati i pagamenti in modo puntuale, benché stabilito dalla legge. Anche quando ha un contenzioso l’Amministrazione fa ciò che vuole: non rispetta tempi e modi previsti dalla legge per trovare una soluzione, un compromesso”.

[articolo di: Antonio Romano]

Archiviato in:GIORNALE, N. 22 - 21 marzo 2006

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