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Cause come ciliegie, una tira l’altra

20 Novembre 2013 by Natale Salvo

PACECO – Paceco non ha pace con gli avvocati. Spende molto per avvalersi delle loro professionalità. Ma, a volte, gli incarichi non producono gli effetti sperati. Ed allora si cambia avvocato. Ma sono nuove spese. Forse al Comune hanno difficoltà ad individuare il
professionista giusto. Forse sono male consigliati. Alla fine, sembra che a guadagnarci sono solo gli avvocati.

Mentre a pagare, ovviamente, sono i cittadini, che vedono sprecate risorse che si sarebbero potute impiegare in servizi di maggiore ed immediata utilità per la collettività. L’ultimo caso sembra emblematico. Nel dicembre 2007, l’Amministrazione comunale (in quel momento il Commissario) da incarico all’avv. Vincenzo Milazzo per promuovere giudizio per responsabilità contrattuale nei confronti dell’Impresa Colletti di Trapani e della cooperativa edilizia “Brunelleschi” di Paceco, al fine di avere rimborsate tutte le somme sborsate dal Comune in forza di tutte le sentenze emesse dalla Corte d’appello di Palermo.

Tuttavia, andava male. Il 28 giugno 2011 il Tribunale di Trapani rigettava la domanda del Comune, con “compenso di spese” (ovvero, ognuno si doveva pagare il proprio avvocato).

Non contento, il Comune, il 17 gennaio 2012, dava incarico ad un’ulteriore nuovo avvocato (A.T.) per promuovere appello, erogando al legale pure un primo acconto. Dopo un’anno, il Comune “scopriva” che il legale non aveva assolto il suo compito.

el giugno 2013, quindi, l’Amministrazione Martorana dava incarico ad un terzo legale, l‘avv. Francesco Leone (impegnando la somma di 11.900 euro), per esaminare il contenzioso ed, oggi, risultato che non è più possibile appellare la sentenza, per attivare un’azione per danni nei confronti dell’avv. A.T., per il cui espletamento il Comune ha impegnato ulteriori 9.500 euro.

Archiviato in:GIORNALE, Ottobre 2013 (Paceco) Contrassegnato con: Paceco, Trasparenza

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