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Discariche nascoste: Cofano, Forgia, Pizzolungo

20 Marzo 2003 by Natale Salvo

Da settimane, se non da mesi, si susseguono, in Provincia di Trapani, da parte degli Organi di polizia (carabinieri, guardia di finanza), operazioni di sequestro di consistenti aree del nostro territorio, utilizzate quale discariche di rifiuti abusive.
Uno dei settori maggiormente colpiti da questo fenomeno è proprio il trapanese.

Le cause sono le più diverse, dalla mancanza assoluta di aree adibite a discarica “regolare” e quindi dall’assenza di uno “sfogo” alle necessità produttive degli operatori dei settori edilizio e marmifero; all’assenza della cultura della legalità e della tutela ambientale, da parte di taluni di questi operatori, che preferiscono gestire il “rifiuto” nella manierà più “facile” ed “economica”.

Fattore comune denominatore dello svilupparsi delle “discariche abusive” è, di certo, il totale disinteresse da parte delle Pubbliche Amministrazioni, Comuni e Provincia, in testa, che non operano alcun servizio di “prevenzione” e “controllo” del territorio, anche in violazione dei propri doveri istituzionali.

E’ impossibile che certi “scempi” possano passare inosservati a chi gestisce la Pubblica Amministrazione, tuttavia, nulla viene fatto, per apatia, carenze finanziarie, volontà di non ostacolare operatori industriali “vicini” politicamente.

Legambiente torna a “denunciare” i comuni di Custonaci ed Erice per l’assenza di ogni politica di “controllo” del territorio.

Come fanno, con quale cinismo, i Sindaci di tali comuni a parlare di “turismo” quale mezzo di “sviluppo” occupazionale, quando vaste aree da loro amministrate (?) sono abbandonate al degrado?

Ed ecco che a Cofano, proprio nei pressi della “riserva”, del centro turistico di Cornino, troviamo “cave” che accumulano, per mesi o anni, per cubature impressionanti, gli “scarti” della lavorazione del marmo ai bordi dell’area di estrazione. In “barba” alla norma che prevede “discariche temporanee” del rifiuto per una durata massima di tre mesi e per cubature molto limitate.

Ed ecco che il greto del torrente “Forgia” diviene la “pattumiera” delle “polveri” delle lavorazioni delle “segherie”, come anche la foce dello stesso torrente si trasforma in “discarica” agevole ed economica dei materiale edili provenienti da “demolizioni”.

Ma dal degrado non si salva nemmeno Pizzolungo, nel comune di Erice. Qui si rivengono, facilmente, basta “controllare” il territorio, discariche di “inerti”, di “materiale da demolizione”, di “beni durevoli”, proprio nel punto in cui troviamo uno dei punti paesaggisticamente più affascinanti per la balneazione.

E che dire delle segherie “inattive” che, sempre a Pizzolungo, si ritrovano lungo la costa, ancora “invase” (da anni) di rifiuti di marmo? O con capannoni in Eternit in condizioni visibilmente “fatiscenti” con “pezzi” che cadono al suolo, liberando tutt’intorno le “famigerate” e “cancerogene” polveri d’Amianto?

Ma come possono, coloro che dovrebbero essere gli “attori” principali dello “futuro sviluppo” del nostro Paese, Provincia di Trapani e Comuni, saper programmare tale “sviluppo”, se non sono in grado neanche di controllare e tutelare già solo il “presente”?

Nella sezione “immagini”->”degrado” di questo sito un “servizio” fotografico sul fenomeno.

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